Steno (Stefano Vanzina)
Steno alias Stefano Vanzina (1917-1988): umorista, sceneggiatore, regista. Suo padre Alberto, giornalista, originario di Arona, era emigrato a Buenos Aires dove aveva fondato un giornale italiano e sposato nel ’15 Giulia Boggio prima di tornare in patria. Morto Alberto nel ’20 la vedova si trovò in ristrettezze e visse a lungo con il figlio Stefano (nato a Roma il 19 gennaio 1917) in varie pensioni. Ancora giovanissimo Steno frequentò l’Accademia di scenografia e il Centro Sperimentale di Cinematografia, entrando contemporaneamente a far parte della redazione del bisettimanale umoristico «Marc’Aurelio» dove scriveva e disegnava vignette. Nel cinema penetrò con altri redattori del giornale sceneggiando in collaborazione i film di Macario Lo vedi come sei… Lo vedi come sei?! (’39), Il pirata sono io! (’40), Non me lo dire! (’40). Entrato nell’ambiente, spesso a fianco di Mario Mattoli del quale fu anche aiuto regista, collaborò con Cesare Zavattini per il copione La scuola dei timidi (’41) e firmò altre sceneggiature. In Soltanto un bacio (’42) di Giorgio C. Simonelli, con Valentina Cortese e Otello Toso, figurò come attore. Nel dopoguerra sceneggiò moltissimi film per Camerini, Freda, Matarazzo, Borghesio e altri. Esordì nella regia in coppia con Mario Monicelli e insieme, in quattro anni fecero otto film, tra i quali quattro di Totò, incluso il classico Guardie e ladri (’51) con Fabrizi. Iniziò a lavorare da solo con Totò a colori (’52) e continuò a un ritmo instancabile. Gli si attribuiscono circa 70 titoli. Sposato nel ’48 con Maria Teresa Nati, che lavorava nel giornale del Partito d’Azione, ne ebbe due figli: Enrico 1949, produttore e sceneggiatore) e Carlo (1951, regista). Alla signora Nati, scomparsa nel 1993, si deve il ritrovamento del diario.