Antonio Pujia Veneziano
Antonio Pujia Veneziano (Monterosso Calabro, 1953), già titolare di cattedra nei Licei Artistici Statali della Calabria per oltre quarant’anni. Nel 1992, dopo alcune importanti mostre in varie città italiane, gli viene assegnata la Borsa di Studio per le Arti Visive, Progetto Internazionale Civitella D’Agliano, partecipando alle Residenze d’Artista riservate agli artisti europei. Nel 2008 su invito del MIC Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza ha preso parte in qualità di relatore alle giornate di studio sulla metodologia di Bruno Munari. Il suo impegno è improntato, altresì, sull’interscambio, l’integrazione, la conoscenza e il dialogo tra culture diverse, nonché sulla conoscenza dei luoghi socialmente aperti, tessendo negli anni un profondo legame con la cultura di appartenenza.
Fra le principali mostre, si ricordano: 13×17 Padiglione Italia, rassegna itinerante a cura di P. Daverio e J. Blanchart (Venezia, Biella, Potenza, Milano, Napoli, Pescara, Palermo, Bologna e Roma, 2006/2007); Sull’Identità (Museo di Porta S. Paolo, Roma, 2009); 54ª Biennale di Venezia, Padiglione Italia (Villa Genoese Zerbi, Reggio Calabria, 2011), a cura di V. Sgarbi. Sono del 2015 la personale antologica Segni Tempo Spazio (Castello Ducale, Corigliano Calabro) e Memoria, Identità, Futuro…Ricordando Hrand Nazariantz, progetto Domus Armenorum, Chiesa di Sant’Andrea degli Armeni,Taranto. Nel 2016, ha realizzato una grande installazione temporanea a Motta d’Affermo (ME), nell’ambito del Rito della Luce, promosso dalla Fondazione Antonio Presti e la mostra personale dal titolo “Purezza dei Segni” curata da T. Sicoli e A. Romoli Barberini, ospitata al MAON Museo d’Arte dell’Otto e Novecento di Rende.